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Con gli anni diminuisce la capacità della pelle di conservare elasticità, levigatezza e di trattenere acqua: questo si manifesta con una riduzione della luminosità, della struttura e della compattezza della pelle. Il PRP è impiegato per rallentare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo e per rendere la cute più luminosa, compatta, ed elastica. Si utilizza il PRP anche per prevenire e rallentare le calvizie.
Il PRP, anche detto “Plasma ricco di Piastrine” (Platelet Rich Plasma), è un gel biologico che si ottiene con la combinazione di due elementi del sangue: il plasma ricco di piastrine, contenente importanti fattori di crescita, e la trombina, impiegata come reagente.
Le piastrine attivate elaborano e rilasciano diversi fattori di crescita (PDGF, TGFalfa e beta, IGF I e II, EGF, VEGF), che promuovono la neoangiogenesi, ovvero la comparsa di nuovi vasi, la chemiotassi, ossia la migrazione dei macrofagi e dei fibroblasti e la loro proliferazione, la sintesi di collagene ed acido ialuronico con conseguente riduzione dello stress ossidativo provocato dall’eccesso di radicali liberi.
I fattori di crescita liberati dalle piastrine, insomma, hanno la funzione di stimolare e di accelerare i processi di guarigione e rigenerazione dei tessuti.
Ormai da anni negli ambiti della chirurgia ortopedica, della chirurgia maxillo-facciale, dell’odontostomatologica, dell’oculistica e nella terapia delle ulcere cutanee croniche si utilizza il gel piastrinico. Di recente la ricerca ne ha esteso l’uso anche nell’ambito della medicina estetica per la biorivitalizzazione e il ringiovanimento della cute, anche in combinazione con altre tecniche come il laser resurfacing, il fotoringiovanimento, la biostimolazione , la tossina botulinica, i filler.
La biostimolazione tramite il gel piastrinico è particolarmente indicato per pazienti di diverse fasce di età. Dai 28 ai 30 anni in caso di prevenzione oppure come trattamento vero e proprio per pazienti con pelle in fase di invecchiamento.
Se praticata da un medico la tecnica è sicura, dato che viene impiegato lo stesso sangue del paziente, senza rischi di rigetto, allergie o incompatibilità; inoltre il sangue non viene mai in contatto con l’ambiente esterno e non rischia di essere contaminato. Il prelievo del PRP si effettua per mezzo di provette sterili e monouso, dove il sangue viene centrifugato e dalle quale è aspirato, sempre con siringhe monouso, per praticare le iniezioni.
PRP: Procedura
Nella procedura di PRP, dal paziente viene prelevato un piccolo quantitativo di sangue che viene centrifugato, per recuperare la frazione che contiene plasma e piastrine, che viene poi trattata con un attivatore piastrinico.
Per un totale di 6, le sedute di PRP devono essere eseguite almeno una volta ogni tre mesi. Ovviamente queste possono aumentare in base ai singoli casi.